Prima parte
L’idea di costruire questo gigante su rotaie è conseguenza della felice congiunzione di due fatti: la lettura del libro di G. Leone sui carri italiani e il possesso di 4 carrelli in stile americano mai utilizzati.
Carrelli e telaio
I carrelli sono stati inizialmente spianati a lima e pareggiati con disco abrasivo montato su trapano. Ho salvato solo le boccole e ho stuccato tutta la superficie laterale sagomando con lima a coda di topo il profilo laterale in prossimità delle boccole. Ho poi realizzato le balestre tramite strisce di plasticare sovrapposte e poi tagliate a fette e incollate in sede sopra le boccole. I bilancieri tra le punte delle balestre sono delle fette di profilato a U di Evergreen. Ai due carrelli interni è stato soppresso il gancio e il relativo supporto, conservando ganci e molle per usi futuri.
I due telai sono stati costruiti sulla base dei disegni ossia a traliccio con travi rettangolari anch’esse provenienti dall’assortimento Evergreen. I due longheroni longitudinali sono prima stati limati formando uno scivolo alla loro estremità, quella che dovrà accogliere il praticabile con i respingenti, che ha una posizione più bassa rispetto al telaio principale e raccordato con esso tramite appunto uno scivolo. Le traverse sono state collocate come da disegno in numero di sei, in modo da fornire sostegno all’articolazione dei due carrelli e al supporto centrale della gondola. I carrelli hanno subito alcune modifiche per renderli coerenti con il modello: ho spianato con frese e lime varie le fiancate risparmiando solo le boccole, poi ho stuccato per rendere piatta e liscia la superficie; quindi ho realizzato le balestre con il solito metodo delle strisce di plastica sottile 0,2mm sovrapposte a piramide e poi tagliate a fettine e rifinite con i relativi supporti. Ho anche allungato lo stelo dei ganci originali per renderli compatibili con la distanza dai respingenti che nel nostro modello sono molto avanti rispetto al primo carrello. Infine ho avvitato i carrelli al complesso tramite le loro viti di dotazione.
Altro lavoro da intraprendere è la costruzione delle piattaforme anteriori che sostengono i panconi con i respingenti. Sono realizzate in plastica da 2 mm e ricoperte da un sottile foglio anch’esso in plastica inciso per riprodurre le zigrinature antinfortunistiche. Le doppie ringhiere e le maniglie del freno a mano sono ottenute da filo di costantana piegato ed incollato con loctite. Dall’unica foto in mio possesso si intravvedono dei tiranti che passano sopra la superficie dei due semicarri ma non avendo alcun dettagli di questi particolari ho preferito non riprodurli in attesa magari di trovare viste favorevoli.
Gondola
E’ senz’altro la parte più complessa e di effetto, ma anche quella più noiosa da realizzare. Per prima cosa ho disegnato a matita sopra un foglio di plasticare da 2 mm il disegno dei due fianchi uniti per il lato più lungo, ossia quello superiore. Ho poi tagliato con un seghetto da traforo l’ingombro esterno e poi ho fatto diversi tentativi per ottenere le varie asole di forma e misura differente tra loro. Alla fine sono giunto alla conclusione che il metodo migliore sarebbe stato quello di asportare con il seghetto l’ingombro interno lasciando quindi una finestra vuota di enormi dimensioni.
Con lime di vario taglio ho spianato i lati della finestra in modo da ottenere un bordo di spessore uniforme pari a 1 mm sul lato superiore ed inferiore. Quindi con righello, matita e squadra d’acciaio ho segnato i punti dove dovranno essere collocati i montanti verticali. Questi sono stati ricavati fa fogli di plasticare spessore 1 mm ed incollati verticalmente nella corretta posizione e lunghezza.
Ma – voi mi direte – i montanti hanno gli estremi raccordati alla gondola con dei vistosi arrotondamenti: come si realizzano? Facile ma noioso: si tagliano un’infinità di triangolino di plasticare che sono successivamente fissati a colla ai lati delle estremità dei montanti verticali; le foto spiegano meglio di tante parole. Poi con lime tonde di vario taglio e misura ho provveduto ad arrotondare i fianchi di ogni montante fino ad ottenere gli smussi desiderati.
Seconda parte
Ma non basta perché sotto ogni apertura sono presenti dei fazzoletti di rinforzo proprio in prossimità di ogni smusso. Nella zona centrale inferiore sei di questi hanno una forma vagamente a ganascia e contengono le traverse di appoggio del carico. Tutti questi elementi sono stati realizzati con fogli di plastica da 0,3mm da cui ho ricavato una miriade di fazzoletti rettangolari che ho incollato sotto ogni montante (sia sul lato inferiore che quello superiore) e poi ho ripreso le varie lime e ho rifatti le curvature d’angolo per ogni finestra!
Questi dettagli dovranno essere messi in sede solo dopo che le travate laterali saranno state dotate di un bordo che sporge leggermente lungo tutta la lunghezza delle travi e che dovrà essere inserito anche tra le “ganasce” inferiori che sostengono le sei travi del fondo. Infine con una punta da trapano da 1 mm ho eseguito le incisioni circolari al centro dei vari fazzoletti contribuendo così a rendere più fedele l’aspetto del modello e introducendo un altro elemento che movimenta ulteriormente le fiancate. Il passaggio successivo è stato quello di unire le due fiancate: ciò è avvenuto tramite due travi di plasticard fissate all’estremità delle travate laterali.
Nel frattempo con profili di plastica ho costruito le sei travi minori a doppio collo di cigno che andranno collocate sul fondo della gondola e che contribuiranno alla stabilità di tutta la struttura, come al vero. Stabilizzata la parte centrale si passa di nuovo ai telai perché bisogna realizzare le teste di sostegno della gondola. Questi due elementi (uno per ogni semi telaio) sono articolati rispetto ad ogni semi telaio tramite una vite che centralmente li fissa alle travi del semi telaio e permette loro di ruotare per favorire l’iscrizione in curva del carro. Le teste di appoggio sono ottenute con profilati in plastica tagliati a spiovente e incollati tra loro come i mattoncini del Lego e poi ricoperti anteriormente e posteriormente da un sottile strato di plastica da 0,2 mm tagliato ad hoc. Lateralmente dovranno essere ricavati gli incastri per le travi di testa della travatura, per cui bisognerà prima posizionare con precisione la trave sulle teste di estremità e poi ricavarne gli spazi per gli incastri. Una volta verificata la posizione corretta tra i semi telai: quella orizzontale, quella trasversale e poi la longitudinale si passerà all’incollaggio con colla per plastica.
Infine si dovranno realizzare sempre in plastica le due X di supporto alle estremità della gondola che sono fissate da un lato ad una struttura che poggia all’interno della gondola e dall’altra direttamente sulla testa articolata di ogni semi telaio. Le suddette x sono ottenute con profilati a sezione quadrata opportunamente incollati tra loro e rinforzati inferiormente da un sottile filo di acciaio.
La verniciatura è stata eseguita a pennello con un colore grigio – blu che mi pareva il più corrispondente a quello di un modello artigianale pubblicato in un resoconto fotografico di Novegro 2010 (unica foto a colori reperita). La difficoltà è stata quella di coprire ogni angolo, spigolo, rovescio di questa struttura che – come le sedie – nasconde sempre una faccia al nostro pennello. A questo va aggiunto l’effetto semi lucido che inganna l’occhio: là dove sembra che manchi vernice è invece l’effetto della luce che rifrange su una superficie curva o inclinata. Ancora oggi quando guardo il modello mi sembra di trovare punti scoperti dalla vernice, ma poi cambiando la posizione l’effetto per fortuna scompare. Ho constatato che il carro – contrariamente alle sue dimensioni – è parecchio leggero e quindi per avere una stabilità adeguata sarò in futuro costretto a realizzare un trasporto eccezionale, ad esempio un trasformatore per zavorrare il carro, ma questo lo vedremo in futuro.
Di seguito una breve galleria del modello finito e verniciato