Carro frigorifero F.S. tipo Hfr

La mia scelta questa volta è caduta su un prototipo in esemplare unico con impianto di refrigerazione Barbieri con sigla Hfr.
Come sempre le viste molto ravvicinate per evidenziare i particolari amplificano anche i difetti che per fortuna al vero non si notano in modo così impietoso. Potrei mostrare viste da più distante per salvare la virtù, ma anche i difetti credo siano una scuola importante.
Mi sono avvalso di un vecchio interfrigo Lima a cui ho allungato il passo e aggiunto le nervature di irrobustimento sotto il telaio in filo di costantana infilato in appositi fori ricavati dal sottocassa e poi incollati con loctite; ho provveduto a costruire il generatore elettrico con un pezzo di guaina filo elettrico da cui spunta l’albero (che è poi il filoni rame d’origine) e che insiste sulla boccola anteriore. La cassa è stata allungata con plastica da  1 mm di spessore e separata con i montanti verticali costituiti da listerelle di plasticard da 0,2mm incollate di taglio e poi stabilizzate con loctite. La parte di maggior effetto è senz’altro quella anteriore dove sul praticabile è stato riprodotto l’impianto di climatizzazione con le sue griglie (provenienti da quelle di un loco diesel americano di produzione Atlas), le cassette con i componenti elettrici e alcuni cablaggi esterni, le chiodature del castelletto, le batterie a lato dei respingenti, ecc.

carrorefrigeranteHfr001.jpgIo però sono discretamente soddisfatto anche dei portelloni di accesso laterali che ho inciso prima sulla plastica per evidenziare la forma curva del portellone e poi ho costruito ex novo il sistema di apertura con filo di rame e spezzoni della sua guaina a simulazione dei montanti verticali e la maniglia di apertura. Con altra plastica da 0,2mm sagomata ho realizzato il supporto superiore su cui ruota il portello in fase di apertura.
Infine il tetto: è in plasticard da 0,2 curvato su cui ho incollato le nervature di irrobustimento sulla seconda coibentazione.

Per la colorazione ho usato l’argento per la cassa e il nero per il telaio e le ferramenta, mentre come al solito non ho usato decal perché non so come farle e dato che preferisco un modello vergine a uno con scritte mal eseguite attendo chi si inventerà un metodo pratico per riprodurle

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