Carro trasporto vino F.S. tipo Mv

La struttura del carro alquanto spartana e senza particolari elementi di spicco mi ha sempre lasciato freddo, ma poi ho deciso di realizzarlo per mettermi alla prova: dopo circa sei mesi di inattività forzata volevo capire se la retina rimessa in sede faceva ancora il suo mestiere e la presenza di vari particolari da realizzare comunque con cura e attenzione mi avrebbero dato un primo verdetto.

Modello finito e verniciato

Serbatoi e sovrastruttura

Sono partito dalla parte più insolita ossia le due cisterne in cemento che contenevano vini e mosti. Per il modello ho sfruttato un tubo di plastica utilizzato in edilizia come canalina per fili elettrici. Dopo il taglio e lo smusso sulla sommità ho eseguito le varie fasce laterali di rinforzo usando strisce di plasticard da 0,2 mm di varia altezza. Ho coperto la sommità con un disco di plastica da 0,5 mm debitamente sagomato e stuccato e ho completato la sommità con i due portelli di carico ottenuti usando una macchinetta che esegue i fori nei fogli da inserire nei raccoglitori: l’ho usata su un foglio di plastica da 0,2mm e ho ottenuto i due dischi a cui ho aggiunto la cerniera, sempre con piccoli spezzoni di plastica.

Costruzione dei due serbatoi

Infine sul bordo inferiore di ogni vasca ho incollato una rondella con profilo particolare proveniente dalla scatola dei ricambi e che simula dignitosamente il bocchettone per lo scarico della botte. A questo punto ho verniciato di grigio le due cisterne e ho eseguito la tipica riga verde diagonale che individuava i carri di flotte private. La linea è stata ottenuta “immergendo” ogni serbatoio in una spugna per tenerlo fermo mentre con una riga di acciaio eseguivo la linea con un pennarello a punta fine. Ogni serbatoio è infine stato zavorrato per dare stabilità al carro. Quando il telaio del carro sarà completato si provvederà ad incollare in posizione i due serbatoi e ad avvolgere la circonferenza superiore di ognuno con un anello che servirà con i suoi 4 tiranti a bloccare stabilmente ogni vasca. L’anello è stato ottenuto avvolgendo un pezzo di filo elettrico con la sua guaina nera in modo che non fosse necessario verniciarlo. In questo modo lo stacco tra cintura e serbatoio è perfetta.

Serbatoi quasi ultimati posizionati sul telaio

Fissati i serbatoi si passa a forare il piano di capestio con 4 fori per ogni serbatoi per infilare i tiranti di sostegno. Questi sono ottenuti da filo di costantana alla cui sommità – ove si toccheranno con l’anello nero – è anch’essa infilata in una fettina di guaina che simula lo snodo di ancoraggio all’anello di cintura superiore. Tra i due serbatoi poi sarà realizzato il praticabile aereo che collega le due vasche per ispezioni e operazioni di carico.

Vista dal lato dei boccaporti di svuotamento

Questo è ottenuto in lamierino di acciaio ed appoggia sui bordi dei due serbatoi. Al centro ho fissato la scala di accesso reperita dalla solita scatola dei ricambi, mentre i mancorrenti sono in filo di costantana. Merita un cenno il metodo usato: ho piegato i 4 montanti a L e ho capovolto il carro in posizione stabile; poi ho incollato i montanti sotto il praticabile usando la posizione capovolta per favorire il loro incollaggio in posizione verticale, che è stata consolidata con una goccia di loctite. Poi ho girato il carro sul fianco e ho incollato il mancorrente orizzontale da ogni parte, con la precauzione che quello dal lato della scaletta deve essere interrotto in prossimità della stessa.

Carro quasi completato prima della verniciatura

Infine ho tagliato sei pezzi a L e li ho incollati come al vero attorno ad ogni serbatoio per consolidare la posizione degli stessi al telaio. Come ultima operazione ho verniciato in nero semilucido tutte le strutture aggiunte nel corso della costruzione (es.: i tiranti e i blocchi di fissaggio delle botti al telaio, ringhiere e mancorrenti vari, ecc.) o che richiedevano un ritocco dopo le varie manipolazioni.

Telaio

Sono partito dal solito Tibidabo nudo e crudo, senza ganci né assi e ho prima trovato gli assi adatti, poi predisposto i ganci infilzandoli su un tratto di filo armonico a sua volta infilato su uno spezzone di guaina di filo elettrico che sarà poi incollato sotto il telaio in posizione centrale. Quindi ho realizzato in filo armonico le due V che al vero irrigidiscono il telaio e la relativa barra centrale verticale; quindi ho realizzato con filo di rame i bracci che collegano i quattro ceppi dei freni e ho costruito i 4 maniglioni sotto i respingenti sempre con filo di rame. Dal lato dove sarà posizionata la scaletta di accesso al praticabile aereo ho eseguito un foro sul telaio e infilato un predellino ottenuto dalla piegatura di filo di costantana. Infine ho ricoperto il telaio con una base di plastica da 0,2mm su cui ho inciso le assi del pavimento e ho verniciato il tutto in nero semilucido, a pennello.

Vista del telaio in i vari dettagli

Di seguito una breve galleria di immagini del modello finito e verniciato

Lascia un commento