Segnali semaforici F.S.

La realizzazione di questi modelli aveva l’obiettivo di animare il plastico sempre in progettazione e ancora non realizzato. Presi spunto da alcune immagini apparse sulla rivista iTreni e su album con foto ormai storiche che in bianco e nero riprendevano il famoso segnale a candeliere a protezione della stazione di Mantova e partii alla costruzione, sempre con materiali poveri e come sempre succintamente vi relaziono sul metodo, precisando che le ali sono mobili perché articolate su un pernetto, ma che non sono illuminate.

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Il segnale a sbalzo ad ala semplice è in plastica da 1 mm e da 0,2 mm con cui ho riprodotto le travi verticali di sostegno (allora non erano in commercio i profilati di ottone o plastica come oggi); le scalette di accesso al piano superiore e quella di visita al segnale (davvero microscopica) le ho ottenute con il solito metodo del fili elettrico teso, incollato prima con colla per plastica per verificare la corretta posizione degli scalini e poi ripassati a loctite. Una volta asciugata ho tagliato con un cutter la parte eccedente laterale degli scalini. Questa operazione deve essere sempre condotta tassativamente su una superficie dura altrimenti la pressione del cutter staccherà  gli scalini (è un distillato di esperienze negative).

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Il piano di calpestio è realizzato con plastica di recupero tagliata a listerelle e incollate accostate in modo che sia evidente la fessura tra loro per dare la sensazione del pavimento di traversine. Anche la ringhiera è stata realizzata con spezzoni di filo di acciaio fissati agli angoli della piattaforma (in precedenza forata per accogliere i suddetti montanti) e raccordati orizzontalmente dal solito filo elettrico piegato agli angoli e poi posizionato con colla per plastica al suo posto e poi fissato con loctite.

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Per il segnale multiplo a candeliere sono partito da uno spezzone di palo Arnold per catenaria tedesca che era stato distrutto nella sua parte superiore.

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Il lavoro era quindi di molto semplificato e non ho fatto altro che realizzare la travatura orizzontale di supporto ai segnali e quella curvilinea di raccordo con il palo principale tagliando con un cutter delle striscioline di plastica da 0,3mm dell’esatta misura e con pazienza e mano ferma incollare il tutto, compresi i tiranti diagonali realizzati in filo di rame. Per il resto si ripresentano le dinamiche costruttive già  descritte per il primo segnale.

Per tutti la vernice è stata data a pennello: bianco, rosso segnale e nero.

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Fornisco come sempre un dettaglio fotografico che potrà  essere di stimolo a chi si voglia cimentare con una costruzione anche qui a costo zero e di media difficoltà  (ricordo che la difficoltà  è sempre massima finchè non si inizia, ma poi con la soddisfazione si acquisisce anche consapevolezza delle proprie capacità  e l’asticella della complessità  di posiziona sempre più in alto).

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